Le origini dell’uso del Coltello risalgono alla notte dei tempi. Il termine deriva dal latino cultellus, diminutivo di culter (cioè coltello dell’aratro). Solitamente consiste in una lama ad una punta con uno o più bordi affilati fissata ad un manico. Le lame sono state utilizzate come utensili ed armi dall’età della pietra, all’alba dell’umanità. Gli antropologi ritengono che il coltello sia uno dei primi attrezzi progettati dagli esseri umani per sopravvivere. Le prime lame erano di selce o di ossidiana, scheggiata o levigata ad un bordo, a volte dotate di un manico. Più tardi con gli sviluppi della fusione e della metallurgia le lame sono state sostituite prima dal rame, poi dal bronzo, dal ferro, e infine dall’acciaio.
Mentre i materiali sono cambiati con il tempo, il disegno di base rimane lo stesso. Insieme alla forchetta ed al cucchiaio, il coltello è un utensile comune di largo consumo nel mondo occidentale almeno dal Medioevo. In Italia, verso la II metà del secolo XVII, si diffondono scuole di scherma di daga che viene adattata ad un uso più popolare. Essa si diffonde soprattutto in cinque regioni (Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), cui si aggiunge la Corsica, regione amministrativamente non italiana, ma la cui scuola di coltello è, per caratteristiche, italiana; queste scuole di scherma di coltello si sviluppano in quelle regioni dove il coltello si associa all’onore. Le scuole sono Corsa, Romana, Napoletana, Salernitana, Foggiano-Barese, Brindisino-Leccese, Tarantino, Calabrese, Palermitana, Catanese. Ad esse si aggiunsero varie diramazioni, poiché gli allievi tendevano a formare nuove scuole. In Sicilia molte furono le scuole clandestine di coltello siciliano. Con la nascita dell’Associazione Nazionale Bastone Siciliano, il 24 Settembre 2013 su iniziativa del Maestro Benemerito Antonino Tomarchio Responsabile Nazionale C.S.E.N. – Settore Bastone Siciliano, il Maestro Gianni Cremente chiese la possibilità di far riconoscere quale sport il Coltello Siciliano, il Maestro Antonino Tomarchio, disse di aspettare qualche anno. Nel 2015 su iniziativa del Maestro Giovanni Tomarchio, il quale intuiva che ormai i tempi erano maturi per una soluzione sportiva del Coltello Siciliano, chiamò un’ amico, con il quale fece degli studi sul coltello, e gli comunicò la sua idea. Il Maestro Tomarchio Giovanni affiancato dall’istruttore Rosario Scalia, iniziò un periodo di studio, che portò alla formazione della “Scuola Tecnica della Paranza Corta Siciliana”, e alla redazione del regolamento gare per le competizioni della Paranza Corta Siciliana. Nel mese di Settembre del 2015 il Maestro Tomarchio Giovanni, comunicò la sua idea ai Maestri Gianni e Ivan Cremente, i quali ne furono felici di questa realizzazione e dopo qualche settimana fu comunicato al Maestro Antonino Tomarchio, il voler realizzare lo sport del Coltello Siciliano. Il Maestro Tomarchio Antonino, convinto dell’iniziativa, riunì il Direttivo Nazionale e l’Assemblea dei Soci il 29 Settembre 2015 per l’approvazione e la richiesta all’Ente di Promozione Sportiva C.S.E.N – Centro Sportivo Educativo Nazionale, riconosciuto dal C.O.N.I. e dal Ministero degli Interni, nella persona del suo Presidente Dott. Francesco Proietti, per l’apertura del Settore Nazionale Paranza Corta Siciliana, il quale espresse parere favorevole con la costituzione del Settore Nazionale Paranza Corta Siciliana e nominando quale Responsabile Nazionale C.S.E.N. il Maestro Antonino Tomarchio.
Al Dottore Angelo Rito Sciacca, fu incaricato di relazionare, tramite i suoi studi, dei benefici dello sport della Paranza Corta Siciliana.
La formazione dei futuri Insegnanti Tecnici, avviene mediante dei corsi di formazione che ogni anno si svolgono presso il nostro Centro Tecnico Nazionale, con la possibilità di poter affiliare la propria associazione al C.S.E.N. – Settore Paranza Corta Siciliana.
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